Caratteristiche tecniche
Anno di produzione: 1967 … 1970
Velocità di scorrimento: 9,5 cm/s
Diametro massimo bobine: 18 cm
Tracce: 4 mono
Testine: 2
Transistor: SFT 337 (AC 137/7) – SFT 353 (AC 137/6) – AC 183 – SFT 353 – AC 181 – AC 180 – SFT 325
A rappresentare la LESA, azienda all’avanguardia tutta italiana, c’era anche questo registratore a bobine. Compare per la prima volta nella rivista “La Vetrina”, il notiziario tecnico commerciale riservato alla clientela, nel numero 8 pubblicato a Gennaio 1967.
Nella storia della produzione dei Registratori a Nastro (la serie ReNas), troviamo già degli apparecchi a 4 tracce già nei primi anni ’60, perfettamente in linea con i produttori internazionali.
Dentro il registratore
La costruzione di questo NP 24 è solida e robusta, ed il telaio meccanico è lo stesso del “fratello” NH 22 (a valvole); l’elettronica è moderna ed il circuito stampato è di modeste dimensioni. L’amplificatore a bordo eroga circa 2 W che si possono godere grazie al grande altoparlante ellittico disposto nella parte frontale del mobile. Il design è molto curato e all’avanguardia rispetto ai competitors internazionali, veniva prodotta anche la versione col mobile in legno pregiato con particolari rifiniture.
Mono, ma multitraccia e compatibile stereo
Consente di ascoltare (e di registrare) usando le 4 tracce del nastro singolarmente, in monofonia, e di poter riprodurre nastri registrati col sistema stereofonico. Dispone di molte connessioni, sia in ingresso che in uscita, disposte sulla parte posteriore del mobile.
Si poteva integrare benissimo ad un sistema di ascolto casalingo, collegandolo ad un ricevitore radio, al giradischi, e volendo anche ad un amplificatore esterno.
La meccanica è abbastanza silenziosa, così come il motore. I comandi sono estremamente intuitivi e semplici da utilizzare.
Ha un’ottima risposta in frequenza: 50 … 12000 Hz e basso rumore di fondo.
Praticamente si tratta di un ottimo prodotto, considerato anche il costo di 74.000 Lire come indicato nel numero citato de “La Vetrina” del 1967. Fortunatamente il mio esemplare era stato ben conservato, senza particolari graffi o rotture; peccato solo che è mancante la maniglia cromata.
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Libretto di istruzioni
La Vetrina n. 8 – Gennaio 1967