Caratteristiche tecniche
Anno di produzione: 1955 … 1957
Velocità di scorrimento: 19 cm/s
Diametro massimo bobine: 18 cm
Tracce: 2 mono
Testine: 2
Valvole: 12AT7 – 12AX7 – 6C4 – 6V6GT – 12AU7 – 6V6GT – 6V6GT – 6E5GT – 6X5GT
Risposta in frequenza
dal libretto di istruzioni originale
Velocità 19 cm/s – 7 1/2 IPS: 40 … 12000 Hz
La meccanica
Doppio telaio in metallo, ben costruito e cablato. La parte superiore ospita la meccanica, che viene gestita con due motori; sono del tipo che poi troveremo nel G 255. Un motore comanda la trazione del nastro, e l’altro il trasporto delle bobine. Due elettromagneti invece gestiscono le posizioni di avanti veloce e di riavvolgimento.
In posizione stop, i ruotismi di trasmissione meccanica non si disarmano, per cui è sempre consigliato far girare l’apparecchio almeno una volta a settimana, per evitare che si formi la “tacca” sulla parte gommosa delle ruote di movimento.
Ho dovuto ricostruire la sospensione in gomma che ospitava la preamplificatrice 12AT7, perché purtroppo si era tutta sgretolata.
Il risultato è una macchina molto silenziosa durante tutte le operazioni (play, riavvolgimento, ecc.)
L’elettronica
Si tratta del primo registratore a nastro prodotto dalla milanese Geloso, dopo il proficuo e storico accordo con Arrigo Castelli. Viene praticamente azzerato il rumore di fondo, alimentando a corrente continua il filamento della 12AT7: valvola preamplificatrice del segnale audio proveniente dalla testina.
La parte finale in BF viene gestita dalla coppia di 6V6GT in controfase alimentate dalla 12AU7, questo per avere una discreta potenza in ascolto. Per il bias di cancellazione c’è un’altra 6V6GT usata all’uopo.
Questo apparecchio doveva essere stato progettato per applicazioni semi-professionali di alta fedeltà, vista la scelta della velocità di scorrimento a 19 cm/s; è l’unica macchina della Geloso ad utilizzarla.
Sulla parte posteriore ci sono le connessioni per collegarlo ad un microfono, o giradischi (per la registrazione), e l’uscita per l’altoparlante esterno o cuffia.
Nel complesso un ottimo prodotto, che segnava la partenza ufficiale della produzione di registratori a bobina destinati a tutti, data anche la semplicità di utilizzo.
Di li a poco sarebbe uscito il G 255, il famoso “Gelosino” (per via delle sue minuscoli dimensioni rispetto al G 250) che sarebbe arrivato praticamente ad un’ampia platea di utilizzatori; ed anche il G 252, dal costo non troppo accessibile per quei tempi.
La produzione dovette accelerare grazie ad un’impennata di richieste da parte del pubblico, infatti dopo aver pubblicato questi apparecchi nel Bollettino Tecnico Geloso n. 63 del 1955, ne venne stampato un altro, il n. 63A, nell’autunno 1956 a ribadire l’effettivo successo ottenuto.
Scarica schemi e informazioni utili
Bollettino Geloso n. 63 – Autunno 1955